Una Vita da Bio! Il biologico tra passato e futuro

Quando guardiamo un albero vediamo solo ciò che sta sopra alla terra; per vedere la parte nascosta, le radici, dobbiamo strapparlo alla terra, farlo morire.

Per fortuna non siamo un albero e quindi abbiamo qui l’occasione di raccontare ciò che siamo, proprio a partire dalle nostre radici, che ci hanno permesso di trarre linfa vitale dal terreno ed alimentare un progetto che è ancora vivo e vegeto e può essere d’esempio per chi, oggi, ha un sogno nel cassetto e crede di poter dare un contributo a far nascere una cultura rispettosa della vita e dell’ambiente.

Dalla presentazione di Alberto Bergamaschi:

"Il biologico per me non è stato soltanto una possibilità di lavoro, oltre tutto arrivato per caso grazie a un compagno del liceo, ma un senso di appartenenza che si è esteso in modo olistico lungo tutta la mia vita. Sono passati quasi trent'anni da quando è stato approvato il fatidico 2092/91 e in questo periodo di ricerca continua, per non rimanere incatenato dalla routine che spesso spegne il desiderio di essere visionario, sono diventato naturopata dopo tre anni di studio, ho seguito infiniti corsi di PNL, coaching, fiori di Bach e mi sono, anche, tuffato in tutte le molteplici sfumature dell’intelligenza emotiva.

Mentre, per restare almeno un po’ ancorato al salutare schematismo della certificazione, elaboravo grandi quantità di disciplinari privati, cercando di dare delle sostanziose spolverate alle stantie metodologie della certificazione. Come apparirà più chiaro nei paragrafi seguenti.

Infine, ti ringrazio di avere inserito nel tuo scritto la storia dell’ideazione del controllo dei punti vendita, il primo esempio, per me, di come si potessero utilizzare delle procedure, apparentemente inchiodate, in modo creativo e innovativo."