Il presente saggio intende dimostrare, attraverso un percorso testuale, il più possibile accurato e filologicamente rigoroso, che le liriche dei Fedeli d’Amore rappresentano una via iniziatica fondata su un preciso codice occulto, esoterico e spesso eterodosso, attivo non solo nelle componenti allegoriche e figurative, ma anche nel puro agire retorico. In altri termini la ricerca non si fonda soltanto su interpretazioni prettamente simboliche, quelle, per intenderci, che da Gabriele Rossetti in poi
hanno così profondamente urtato l’accademismo positivista della critica letteraria ufficiale, ma focalizza l’indagine sulle modalità con le quali i Fedeli d’Amore hanno utilizzato la potenza evocativa del linguaggio, operando selettivamente sui suoni alfabetici, intesi come semi archetipici della Creazione, tracce inconfondibili dell’origine divina della virtus loquendi umana.
Autore | Marco Alessandri |
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