CON MATERIALI D'ARCHIVIO E INEDITI
Durante le conferenze e i corsi l’autrice consiglia di iniziare leggendo il testo,
perché è lo specchio di ciò che è la divinazione, solo così si assapora il mondo
dei tarocchi, il loro immenso potenziale, il fascino che emanano e comprendendo i simboli si entra nel racconto delle vite.
Si pensi a una Bologna nella seconda metà del 1400 dove gli studenti universitari portavano un grande fermento culturale, dove arrivavano persone dalle città vicine e dove gli scambi, non solo culturali ma anche di merci, rendevano fiorente la città.
Dalla vicina Ferrara si pensa che siano arrivati i primi mazzi di carte, (anche se
fino a oggi ci sono ancora dei dubbi sull’attribuzione dell’origine che si contendono Ferrara, Bologna, Milano).
Agli inizi del 1500 era di moda giocare a carte con mazzi ridotti, forse per rendere più scorrevole e veloce la partita, ma che ha comunque lasciato tracce in quanto anche oggi il mazzo non viene usato in modo completo.
Al 1634 risale il mazzo inciso da Giuseppe Maria Mitelli (Bologna 1634-1718) . È noto soprattutto per le sue numerose incisioni: immagini satiriche e moraliste, varie creazioni bizzarre e numerosi giochi da tavolo. Tra i passatempi ideati da Mitelli, il più interessante è questa particolare interpretazione del Tarocchino bolognese, gioco praticato a Bologna fin dalla metà del Quattrocento.
Da qui parte questo straordinario volume!
Autore | Rossella Giliberti |
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