Questo lavoro si propone di fornire alcuni spunti per una reinterpretazione
contemporanea del cosiddetto yoga non duale o yoga del Kaśmīr.
Gli insegnamenti e la letteratura testuale delle scuole kaśmīre, trasmessi da
maestro a discepolo, risalgono ad Abhinavagupta e ai lignaggi iniziatici medievali, che rappresentarono la massima fioritura del fenomeno tantrico hindu nel suo complesso. Fin dall’inizio del secolo scorso gran parte di questo yoga altamente esoterico e complesso non era più accessibile, ma sopravvive ad oggi uno ‘yoga kaśmīro’ con caratteristiche sue proprie. Le riflessioni ispirate dalla pratica di questo yoga e alcuni concetti filosofici dell’India tantrica esplorati in questo studio - con richiami peraltro alla tradizione platonica e neo-platonica occidentale, - vogliono essere un primo contributo per una moderna formulazione dello yoga del Kaśmīr.
L’aderenza alle fonti e il vissuto corporeo si associano alla creatività ‘rigorosa’ di interpreti contemporanei come Eric Baret. Ne emerge uno yoga versatile, non solo fisico, ma con una valenza psichica integrata, che diviene altresì ‘poetica’, ‘filosofica’, eminentemente contemplativa. Questo libro è l’esito di un progetto di ricerca incentrato sullo yoga non duale kaśmīro, peculiare declinazione dello yoga tantrico, per molti aspetti rivoluzionaria rispetto alla visione dello Haṭha-yoga e dello yoga tradizionale tout court.
Gioia Lussana
Laureata in Indologia con R. Gnoli e R. Torella con una tesi sullo śivaismo kaśmīro, allieva di Eric Baret e insegnante yoga, ha ricevuto il titolo di Dottore di ricerca in Civiltà e Culture dell’Asia presso l’Università Sapienza di Roma. Nel 2019, con una borsa di studio della Fondation Inde-Europe de Nouveaux Dialogues ha studiato in Kaśmīr con Pranāthji Koul, uno dei rappresentanti più autorevoli della comunità di Śrīnagar fondata da Lakshmanjoo nel 1935.
Questo lavoro si propone di fornire alcuni spunti per una reinterpretazione
contemporanea del cosiddetto yoga non duale o yoga del Kaśmīr.
Gli insegnamenti e la letteratura testuale delle scuole kaśmīre, trasmessi da
maestro a discepolo, risalgono ad Abhinavagupta e ai lignaggi iniziatici medievali, che rappresentarono la massima fioritura del fenomeno tantrico hindu nel suo complesso. Fin dall’inizio del secolo scorso gran parte di questo yoga altamente esoterico e complesso non era più accessibile, ma sopravvive ad oggi uno ‘yoga kaśmīro’ con caratteristiche sue proprie. Le riflessioni ispirate dalla pratica di questo yoga e alcuni concetti filosofici dell’India tantrica esplorati in questo studio - con richiami peraltro alla tradizione platonica e neo-platonica occidentale, - vogliono essere un primo contributo per una moderna formulazione dello yoga del Kaśmīr.
L’aderenza alle fonti e il vissuto corporeo si associano alla creatività ‘rigorosa’ di interpreti contemporanei come Eric Baret. Ne emerge uno yoga versatile, non solo fisico, ma con una valenza psichica integrata, che diviene altresì ‘poetica’, ‘filosofica’, eminentemente contemplativa. Questo libro è l’esito di un progetto di ricerca incentrato sullo yoga non duale kaśmīro, peculiare declinazione dello yoga tantrico, per molti aspetti rivoluzionaria rispetto alla visione dello Haṭha-yoga e dello yoga tradizionale tout court.
Gioia Lussana
Laureata in Indologia con R. Gnoli e R. Torella con una tesi sullo śivaismo kaśmīro, allieva di Eric Baret e insegnante yoga, ha ricevuto il titolo di Dottore di ricerca in Civiltà e Culture dell’Asia presso l’Università Sapienza di Roma. Nel 2019, con una borsa di studio della Fondation Inde-Europe de Nouveaux Dialogues ha studiato in Kaśmīr con Pranāthji Koul, uno dei rappresentanti più autorevoli della comunità di Śrīnagar fondata da Lakshmanjoo nel 1935.
Autore | Gioia Lussana |
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