"Lo Specchio. Un consiglio sulla presenza e la consapevolezza" è un breve testo che espone con incredibile semplicità e chiarezza i tre aspetti fondamentali della via dello Dzogchen:
Il commento che segue il testo è la trascrizione di un insegnamento orale che l’Autore stesso ha dato nel presentare il libro ai suoi studenti.
Chögyal Namkhai Norbu ha ripetuto spesso: “Lo Dzogchen non chiede di cambiare religione, filosofia o ideologia, e neppure di diventare diversi da quello che si è. Chiede soltanto di osservare se stessi e di scoprire la “gabbia” che ci siamo costruiti con tutti i nostri condizionamenti e i nostri limiti. E insegna a uscire da questa gabbia, senza crearne un’altra, per diventare una persona libera e autonoma”.
Lo Dzogchen, infatti, insegna a riacquistare quella libertà originaria dell’essere che tutti possediamo potenzialmente. “Libertà” in questo caso significa uno stato in cui non si è più condizionati dal dualismo, dai giudizi, dalle passioni e da credenze di ogni tipo.
Ci si può domandare: “Ma allora che cosa resta di una persona?” Una pura presenza, una chiarezza incontaminata come quella di uno specchio che tutto riflette, che è il vero tesoro dell’uomo.
"Lo Specchio. Un consiglio sulla presenza e la consapevolezza" è un breve testo che espone con incredibile semplicità e chiarezza i tre aspetti fondamentali della via dello Dzogchen:
Il commento che segue il testo è la trascrizione di un insegnamento orale che l’Autore stesso ha dato nel presentare il libro ai suoi studenti.
Chögyal Namkhai Norbu ha ripetuto spesso: “Lo Dzogchen non chiede di cambiare religione, filosofia o ideologia, e neppure di diventare diversi da quello che si è. Chiede soltanto di osservare se stessi e di scoprire la “gabbia” che ci siamo costruiti con tutti i nostri condizionamenti e i nostri limiti. E insegna a uscire da questa gabbia, senza crearne un’altra, per diventare una persona libera e autonoma”.
Lo Dzogchen, infatti, insegna a riacquistare quella libertà originaria dell’essere che tutti possediamo potenzialmente. “Libertà” in questo caso significa uno stato in cui non si è più condizionati dal dualismo, dai giudizi, dalle passioni e da credenze di ogni tipo.
Ci si può domandare: “Ma allora che cosa resta di una persona?” Una pura presenza, una chiarezza incontaminata come quella di uno specchio che tutto riflette, che è il vero tesoro dell’uomo.
Autore | Chögyal Namkhai Norbu |
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